venerdì 23 novembre 2007

Piccoli Indiana Jones crescono

Oggi dedico un pensiero al mio primo amore... No, non Actarus ma l'archeologia.

E' di questi giorni la notizia di una scoperta clamorosa: un vano sotterraneo, coperto a volta e riccamente decorato, alle pendici del Palatino. Andrea Carandini, mammasantissima degli archeologi italiani, che ormai da anni ha l'esclusiva degli scavi sul Palatino (sospetto che ci si sia proprio trasferito a vivere, magari nella Casa di Livia) è subito partito in quarta sostenendo che trattasi del Lupercale, ossia il luogo in cui la lupa capitolina avrebbe allattato Romolo e Remo (o Romolo e Remolo, come direbbe il nostro ex Presidente del Consiglio).

Ipotesi suggestiva, ma quanto mai... ipotetica, visto che il presunto Lupercale sinora è stato esplorato solo con una sonda, non c'è ancora entrato nessuno. Ma forte della sua reputazione (strameritata, per carità) ormai da anni Carandini ci ha abituato ad ipotesi una più fantasmagorica dell'altra, tutte per qualche verso legate alla leggenda di Romolo e tutte - a mio modesto parere - sostenute dal nome stesso di Carandini, più che da prove scientifiche.

La cosa che mi ha divertito di tutto ciò è che - come era facile prevedere, a conoscere l'ambiente dell'archeologia italiana - i colleghi-"rivali" del nostro sono immediatamente insorti nel contestare l'ipotesi Lupanare, e anche loro con poche se non nulle prove a supporto.

Insomma, un vaniloquio. E quand'anche arrivassero poi a scavarlo effettivamente, 'sto pozzo decorato sepolto, state pur certi che rimarranno tutti comunque incrollabili sulle proprie posizioni.

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