venerdì 21 novembre 2008

Amor di precisione

Il capogruppo IdV alla Camera Massimo Donadi dichiara: "Berlusconi vuole controllare anche la televisione di Stato e Riccardo Villari è diventato lo strumento per farlo".

Precisiamo: è lo strumento per farlo meglio.

3 commenti:

  1. Okkai, okkai. Avevi ragione, Villari ancora non si schioda, ma i due giorni non sono ancora passati!!
    Volevo chiederti: come si fa per avere un paio di giorni di proroga sul mio incauto pronostico? Viene a costare molto?
    E un’intera legislatura?
    Fretta, a dopo.


    PS: Sei Archeologa? Io insegno storia dell’arte. Non vivo alle Mauritius, ma in Brasile. Pensi che possa trovare godibile la cosa Villari alla stessa maniera?

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  2. Avevo dimenticato: wow! Due citazioni in prima pagina, troppo onore!
    Posso approfittarne per avere un condono sul pronostico Villari?

    Certo che la storia Villari é incredibile e indicativa: abbiamo votato contro il Belzebú tricologico per salvare quel poco ancora salvabile – se c’é, in Italia - e ci ritroviamo rappresentati da questa specie di essere informe. Era meglio non votare e cominciare a rapinare le banche fin da piccoli, almeno – dopo – ci saremmo sentiti colpevoli per qualcosa.
    Meglio buttarla sul ridere: ti ho visto da Spinoza. La colla “Vinavillari” é grande, ma il titolo irraggiungibile: “Zavoli e sedie”. Ho rovesciato il caffè sulla tastiera, quasi ci rimetto il computer.

    Photoshop. Al momento sto usando Photophaint, usavo Photoshop qualche tempo fa e non ricordo la nomenclatura, ma la cosa é semplicissima: apri il jpeg e seleziona “salva con nome” (o qualcosa con lo stesso significato), cambia il nome per non sovrascrivere il file e – ovviamente - mantieni l’estensione JPG.
    Clicca “salva”. A questo punto si aprirà la finestra di salvataggio e, fra le altre, avrai una opzione che dice “compressione”. La scala é in percentuale da 0 a 100, più alta é la percentuale minore é il peso del jpeg e minore la qualità. Scegli un valore e clicca di nuovo “salva”. Tutto qua.
    Fai degli esperimeti a varie percentuali, confrontali all’originale e scegli quello che ha il migliore rapporto qualità/peso. Come detto, ho visto che il 50% calza bene, ma é meglio sperimentare: forse il mio computer é più ottimista del tuo.

    Impara l'arte. Ahia, questa é una bella responsabilità.
    Che faccio?, ho iniziato il gioco e adesso glisso? Niente da fare, onestamente contribuisco: forse é per questo che non ho cominciato a rapinare banche fin da piccolo.
    Sempre tema botanico, uno dei miei imbrattatori di tele preferiti: un impiegato statale francese, ingenuo e sempliciotto fino quasi al ridicolo, nessuna educazione artistica formale, una serata dedicata a lui da un certo Pablo Picasso organizzata solo per prenderlo per il culo: Henri Rousseau detto il “doganiere”.
    Nei suoi quadri però una tale esplosione di colore, poesia, immaginazione e sogno che, quando al MoMA mi sono ritrovato davanti The Dream a momenti mi becco una sindrome di Stendhal.
    In The Dream (e per la botanica anche in altri lavori) c’é una donna nuda distesa su un divano in mazzo alla jungla, due leoni che la guardano fra lo stupito e il terrorizzato (che siano leoni omosessuali?) e una vegetazione stilizzata, abnorme, dilatata ben oltre i confini del verosimile, un delirio vegetale che nella sua ingombrante grandezza ingurgita il quadro, la donna, gli animali e anche lo spettatore: pura fantasia tropicale che Rousseau ha “piantato’ usando ben 50 gradazioni di verde?
    Invece no, le piante (per chi ne sa di botanica) sono perfettamente riconoscibili: canna da zucchero, eucalipto, banano, lillá, felce, cactus, agave, etc etc.
    Non so se questo risponde ai canoni della rubrica, spero di si.
    A adesso... ciao.

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  3. Brasile? Che invidia... qua oltre tutto si schianta di freddo :-(

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Non voglio chiudere questo blog - spero di aver occasione per scrivere in futuro - ma chiudo temporaneamente i commenti, infestati dallo spam.

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