giovedì 29 maggio 2008

Telenovela

Quello stronzo del mio pseudo-ex torna a farsi vivo. Naturalmente per interposta persona, il solito amico che mi contatta con vari pretesti.
Noto una certa escalation... La prima volta, l'amico si è limitato a varie chiacchiere. La seconda, ha nominato disinvoltamente lo stronzo. Adesso mi ha esplicitamente trasmesso i suoi saluti.

Ho avuto, fortissima, la tentazione di ricambiarli. Giusto per vedere, come direbbe Jannacci, "l'effetto che fa". Ancora più forte è stata la tentazione di lasciar cadere a mia volta, disinvoltamente, un accenno al mio fidanzato.
Poi ho lasciato perdere. Lo stronzo, oltre ad essere vigliacco, è anche coglione. Prenderlo in giro sarebbe troppo facile.

giovedì 22 maggio 2008

martedì 20 maggio 2008

Fitness

Caso più unico che raro, credo, quando mi guardo allo specchio mi vedo più magra di quanto non sia in realtà. Diciamo che mi vedo come vorrei essere... una specie di "versione manga" di me stessa.

Qualche giorno fa, però, ho avuto la percezione della realtà: eh sì, sto proprio ingrassando.
Non me ne importerebbe granchè, ma è una scocciatura dover girare negozi su negozi per trovare dei vestiti che non mi facciano sembrare una specie di insaccato. Così ho deciso di darmi un po' da fare. Da oggi torno a casa a piedi.

Ci metto 40 minuti a passo lento e con varie soste per sbirciare le vetrine. Ora che non fa troppo caldo è una passeggiata piacevole, soprattutto con la compagnia del mio fido lettore mp3.
Speriamo che tanto zelo duri... almeno fino a vederne i primi risultati!

domenica 18 maggio 2008

Cronachetta della domenica

Oggi non sono stata bene. Anzi, per dirla tutta, sono stata proprio male. Alla 4 del pomeriggio ero a letto, sotto il piumino, con la borsa dell'acqua calda sulla pancia.
Dolore cane. Per fortuna poi mi sono addormentata.
Mi ha risvegliato l'urlo belluino dei miei amabili vicini di casa interisti. Ogni domenica sembra di stare in curva Sud. Questa volta però non avevo l'animo disposto alla sopportazione, quindi sono salita a protestare.

Sono venuti ad aprirmi in tre. I Tre Tenori. Tre ragazzi apparentemente cresciuti ma totalmente idioti. Dio sa che aspetto distrutto avessi, ma ero troppo incazzata per preoccuparmene... Gliene ho dette quattro, ai Tre Tenori. Insomma, ogni volta fanno tremare letteralmente i muri urlando a pieni polmoni insulti e bestemmie. E nel palazzo ci sono anche persone anziane e bambini piccoli, che magari la domenica pomeriggio amerebbero riposare.

Non credo di averli colpiti molto: dopo la mia sortita non ho più sentito schiamazzi, ma la partita oramai doveva essere finita. Però mentre parlavo ho visto la madre dei Tre Tenori sullo sfondo... Ecco, per lei mi dispiace: è una signora molto gentile.
Io adesso sto meglio, anzi: mi sento quasi bene. Evidentemente fare la rompiscatole mi giova!

Opinionismo

Wow. Mi sento potente... Ho scoperto che qualcuno ha ripreso il mio post del 13 maggio, quello in cui citavo una battuta di Daniele Luttazzi, e lo ha copiato pari pari sul blog di Daniele Luttazzi medesimo. Stesso titolo, "Profezie", e stessa indicazione cronologica, 1996-97.

Allora davvero qualcuno mi legge (oltre i parenti stretti, ovviamente: li minaccio) e mi trova tanto figa da copiarmi! Mitico!

giovedì 15 maggio 2008

Il giornalismo e il caso Schifani

Questa è la risposta di Marco Travaglio alle illazioni di Giuseppe D'Avanzo pubblicate ieri su Repubblica e Repubblica.it. E' un capolavoro già dal titolo: il "caso" è il "caso Schifani", non il "caso Travaglio"!
Stranamente la risposta di Travaglio sul web viene pubblicata solo a metà mattina...

Caro direttore, D'Avanzo è liberissimo di ritenere che i cittadini non debbano sapere chi è il presidente del Senato. Io invece penso che debbano sapere tutto, che sia nostro dovere informarli del fatto che stava in società con due personaggi poi condannati per mafia, che si occupava di urbanistica come consulente del comune di Villabate, controllato dal clan Mandalà, anche dopo l'arresto del figlio del boss e subito prima dello scioglimento per mafia.
Perciò l'ho scritto (dopo valorosi colleghi come Lillo, Abbate e Gomez) e l'ho detto in tv presentando il mio libro. Anche perché la Procura di Palermo sta ancora vagliando le dichiarazioni rese nel 2007 dal pentito Francesco Campanella, già presidente del consiglio comunale di Villabate e uomo del clan Mandalà, sul piano regolatore che, a suo dire, il boss aveva «concordato con La Loggia e Schifani» (Ansa, 10 febbraio 2007). Ciò che non è consentito a nessuno, nemmeno a D'Avanzo, è imbastire una ripugnante equazione tra le frequentazioni palermitane del palermitano Schifani e una
calunnia ai miei danni che – scopro ora – sarebbe stata diffusa via telefono da un misterioso avvocato: e cioè che l'imprenditore Michele Aiello, poi condannato per mafia in primo grado, mi avrebbe pagato un albergo o un residence nei dintorni di Trabia. La circostanza è totalmente falsa e chi l'ha detta e diffusa ne risponderà in tribunale.
Potrei dunque liquidare la cosa con un sorriso e un'alzata di spalle, limitandomi a una denuncia per diffamazione e
rinviando le spiegazioni a quando diventerò presidente del Senato. Ma siccome non ho nulla da nascondere e D'Avanzo sta cercando - con miseri risultati – di minare la fiducia dei lettori nella mia onorabilità personale e nella mia correttezza professionale, eccomi qui pronto a denudarmi. Se questo maestro di giornalismo avesse svolto una minima verifica prima di scrivere quelle infamie, magari rivolgendosi all'albergo o dandomi un colpo di telefono, avrebbe scoperto che: 1) non ho mai incontrato, visto, sentito, inteso nominare questo Aiello fino al giorno in cui fu arrestato (e comunque, non essendo io siciliano, il suo nome non mi avrebbe detto nulla); 2) ho sempre pagato le mie vacanze fino all'ultimo centesimo (con carta di credito, D'Avanzo può controllare); c) ho conosciuto il maresciallo Giuseppe Ciuro a Palermo quando lavorava alla polizia giudiziaria antimafia (aveva pure collaborato con Falcone). Mi segnalò un hotel di amici suoi a Trabia e un residence ad Altavilla dove anche lui affittava un villino. Il primo anno trascorsi due settimane nell'albergo con la mia famiglia, e al momento di pagare il conto mi accorsi che la cifra era il doppio della tariffa pattuita: pagai comunque quella somma per me esorbitante e chiesi notizie a Ciuro, il quale mi spiegò che c'era stato un equivoco e che sarebbe stato presto sistemato (cosa che poi non avvenne). L'anno seguente affittai per una settimana un bungalow ad Altavilla, pagando ovviamente la pigione al proprietario. Ma i precedenti affittuari si eran portati via tutto, così i vicini, compresa la signora Ciuro, ci prestarono un paio di cuscini, stoviglie, pentole e una caffettiera. Di qui la telefonata in cui parlo a Ciuro di «cuscini». Ecco tutto. Che c'entri tutto questo con le amicizie mafiose di Schifani, francamente mi sfugge. Qualcuno può seriamente pensare che, come insinua D'Avanzo, quella vacanza fantozziana potrebbe rendermi anche solo teoricamente ricattabile da parte della mafia o addirittura protagonista di «una consapevole amicizia mafiosa»? Diversamente da Schifani, non solo sono un privato cittadino. Non solo non sono mai stato socio né consulente di personaggi e di comuni poi risultati mafiosi. Ma non ho mai visto né conosciuto mafiosi, né prima né dopo la loro condanna. Chiaro? Se poi questo è il prezzo che si deve pagare, in Italia, per raccontare la verità sul presidente del Senato, sono felice di averlo pagato.
Ps. Su una sola cosa D'Avanzo ha ragione. Tra i miei ex direttori, ho dimenticato quello del «Borghese»: Daniele Vimercati. Era uno splendido e libero giornalista. Purtroppo non c'è più, l'ha portato via a 43 anni una leucemia fulminante. Mi manca molto.

Questa, per completezza di informazione (perchè io non sono una giornalista professionista, ma nonostante questo - o forse proprio per questo - tengo a completare l'informazione) è la chiosa di Giuseppe D'Avanzo.

Nessuno ha mai messo in dubbio l'onorabilità di Travaglio. Nessuno ha voluto sollevare una noiosa e irrilevante polemica personale. Si è voluto soltanto ragionare senza ipocrisie su un metodo giornalistico che, con niente o poco, può distruggere la reputazione di chiunque. Era un memento a Travaglio e a noi stessi ad usare con prudenza, armati di niente o poco, la parola «verità» (evocata, purtroppo, anche oggi). E prima di mettere punto: ma davvero c'è qualcuno che, in buona fede, può pensare che Repubblica faccia sconti alla mafia e alle sue collusioni con i poteri?

Caro dottor D'Avanzo, fino a qualche giorno fa le avrei risposto di no. Ora un pensierino, francamente, ce lo faccio.

mercoledì 14 maggio 2008

Vota Antonio!

Quando la sostanza fa passare assolutamente in secondo piano la forma...

Condivido tutto, svarioni grammaticali compresi.
Ho fatto bene a votare IdV.

Epistolario

Oggi è la volta di una lettera a Repubblica in risposta a un vergognoso carteggio D'Avanzo-Travaglio (e la vergogna sta tutta dalla parte di D'Avanzo):

Spettabili redazioni,
dal 15 aprile ho smesso di acquistare il Vs. giornale in edicola e visti gli ultimi articoli (in specie quelli in oggetto) credo proprio che smetterò anche di consultare il Vs. sito Internet. Questo perchè dal 15 aprile ho solennemente promesso a me stessa che non avrei più tollerato di essere considerata una deficiente e trattata come tale.
Cordiali saluti.

martedì 13 maggio 2008

Quanno ce vo' ce vo'

Oggi sono andata a fare la spesa e ho ceduto vergognosamente alla tentazione.
In quattro parole... vaschettone di gelato e cucchiaio.

Il resto lo lascio alla vostra immaginazione. A mia discolpa, sul vaschettone c'era un'offerta speciale.

Botta e risposta

«Marco Travaglio sostiene, per dirne una, che fin "dagli anni Novanta, Renato Schifani ha intrattenuto rapporti con Nino Mandalà il futuro boss di Villabate" e protesta: "I fascistelli di destra, di sinistra e di centro che mi attaccano, ancora non hanno detto che cosa c'era di falso in quello che ho detto". Gli appare sufficiente quel rapporto lontano nel tempo - non si sa quanto consapevole (il legame tra i due risale al 1979; soltanto nel 1998, più o meno venti anni dopo, quel Mandalà viene accusato di mafia) - per persuadere un ascoltatore innocente che il presidente del Senato sia in odore di mafia.»
Giuseppe D'Avanzo, 13 maggio 2008

«Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che é disonesta, che non é stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’é il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia e non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al proprio interno di tutti coloro che sono raggiunti, ovunque, da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reato.»
Paolo Borsellino, 26 gennaio 1989

Profezie

«Buonasera. Questa edizione del telegiornale andrà in onda in forma ridotta per venire incontro alle vostre capacità mentali.»

Panfilo Maria Lippi alias Daniele Luttazzi, Mai dire gol 1996-97

lunedì 12 maggio 2008

C'è posta per te

Dopo l'intervento di Marco Travaglio a Che tempo che fa, prevedibilmente sono arrivate critiche da destra e da "sinistra".
Io ho scritto ad Anna Finocchiaro, capogruppo PD al Senato della Repubblica italiana.

Gentile senatrice Finocchiaro,
le scrivo da elettrice del centrosinistra per esprimere tutta la mia solidarietà a Marco Travaglio in occasione dell'inqualificabile aggressione che in queste ore avviene nei suoi confronti da parte di vari esponenti del mondo politico e, purtroppo, anche da lei.
La sua reazione mi conferma una volta di più, se ce ne fosse bisogno, che nelle ultime elezioni il mio voto all'Italia dei Valori è stato ben speso.
Cordialità.

domenica 11 maggio 2008

Ci resta solo la muffa

Questa al 90% è l'ultima apparizione televisiva di Marco Travaglio.
E lui, che non essendo stupido lo sa, non perde l'occasione.

Guardate fino in fondo - il video è diviso in tre parti, il meglio viene alla fine - e diffondete.

Tecniche informatiche avanzate

Il mio computer è ormai in lenta ma inarrestabile agonia e prima o poi tirerà le cuoia. Devo decidermi a comprarne uno nuovo.

Stamattina ho dovuto spegnerlo e riaccenderlo tre volte per convincerlo ad avviarsi. Alla fine ho dovuto ricorrere alle misure più drastiche - e infallibili: le parolacce.
Lo so che sembra stupido, ma se un computer si inceppa e non vuole saperne di funzionare, l'unica soluzione sono gli insulti. Provate anche voi e vedrete. Non conosco la ragione informatico-scientifica, magari è per via di qualche comando segreto nascosto dallo zio Bill nel codice, ma oggi dopo una serie di "Porc..." il PC si è riavviato che era una bellezza.

giovedì 8 maggio 2008

Verso la fine (della settimana)

Potremmo parlare del nuovo governo, con Mara Carfagna Ministro delle Pari opportunità. Poi però dovremmo discutere sul significato della parola "opportunità".

Potremmo anche parlare del fatto che l'opposizione riesce a litigare sulla spartizione delle poltrone anche quando non ha poltrone da spartirsi.

Ma perchè rovinarsi il weekend?

mercoledì 7 maggio 2008

Così parlò Nietzche

Visual Poetry - ImageChef.com

Sarà la primavera

Mamma mia che stanchezza... Due giornate freneticissime, ieri e oggi.

Sto risolvendo vari problemi ma mi sento troppo stanca per provare soddisfazione...
In Italia stanno succedendo varie cose schifose e tra oggi e domani, a quanto pare, sarà annunciato il nuovo governo (notare la minuscola) ma mi sento troppo stanca per provare rabbia e/o indignazione...

Per fortuna venerdì è di nuovo festa e so anche che Santo ringraziare, ma mi sento troppo stanca per riuscire ad arrivare a venerdì...

venerdì 2 maggio 2008

Misteri informatici

Stamattina, dopo ben un anno di tentativi, grazie a quella che considero una vera e propria illuminazione divina sono finalmente riuscita a entrare nel menu di configurazione del mio router.
Gasata da cotanto successo, ho cercato di modificare le impostazioni in modo da sfruttare meglio un software che non nomino perchè è illegale.
Naturalmente il router è morto. Addio connessione Internet.
Maledicendo il router, Internet e me stessa ho cercato di risolvere il problema. Macchè. Alla fine ho resettato il tutto (tanto, peggio di così...) e sono uscita - segretamente sperando che in mia assenza il problema si risolvesse da sè.
Al mio ritorno, invece, il problema mi aspettava tal quale. A quel punto ho preso la cosa come un affronto personale e rimboccandomi le maniche ho reinstallato il router tutto daccapo.
E ora, come leggete, riesco a navigare.
Adesso non tocco più niente. Pazienza per il software illegale (ma l'idea di spegnere il PC un po' di ansia ancora me la dà...)