lunedì 12 gennaio 2009

Tutti gli egocentrici si assomigliano

L'egocentrismo delle persone mi lascia sempre sbalordita. Parlo di quella peculiare caratteristica per cui certa gente presume, di default, che ciò che va bene a loro vada bene anche agli altri e che tutti siano al loro servizio, lieti di esserlo e senza altro da fare nella vita che attendere i loro ordini.

La mia vita quotidiana in ufficio (ma sospetto che tutti i luoghi di lavoro si somiglino, come nell'incipit di Anna Karenina) è una miniera di esempi di ciò che intendo.

Esempio 1: un dirigente (di altra divisione, peraltro) convoca una riunione alle 15.30 chiedendo conferma dell'orario. Rispondo segnalando che devo uscire alle 16, e propongo di anticipare la riunione alle 15.00. Nessuna replica. Alle 15.30 mi chiama la "mia" dirigente (che, non essendo egocentrica, mi rassicura: tempo 10 minuti e me ne potrò andare) e mentre sono nella sua stanza l'altro dirigente la chiama al telefono, chiede di me e mi ri-convoca per la famosa riunione.
(Ero fieramente decisa ad aspettare le 16.05 e quindi, con un bel sorriso, alzarmi e andarmene. Giuro che l'avrei fatto. Ma mi hanno fregato: la riunione è finita alle 16.02.)

Esempio 2: qui l'antefatto è che ho una riunione fissata in agenda per le 15. Una dirigente (di altra divisione, of course) mi telefona e con voce giuliva mi fa: "Allora per il progetto X ci vediamo alle 15". "Mi dispiace - replico per niente dispiaciuta - ma per le 15 oggi ho già un impegno." "Ah" è la risposta, gravida di disappunto e di stupore per il fatto che io possa avere un altro impegno, concomitante a quello che lei ha avuto la bontà di fissare per me (senza dirmelo fino a 4 ore prima, ça va sans dire).

Esempio 3: solitamente arrivo in ufficio alle 8.30, quindi contando le mie brave 8 ore da contratto + BEN mezz'ora di pausa pranzo, alle 17 posso spegnere il PC e andarmene. Questo quando il capo non decide di fissare una riunione alle 16.30, che mai, mai e poi mai finirà entro mezz'ora. Ovviamente posso fare gli straordinari, mi vengono pure pagati, ma cribbio (direbbe qualcuno), e se io avessi fissato alle 17 una visita medica, o più modestamente un appuntamento con un'amica? Cosa ti costa - dico io - alzare il telefono e chiedermi se posso trattenermi un po' di più in ufficio oggi?

6 commenti:

  1. Beata te che gli straordinari te li pagano...
    Sai che non si usa quasi più?
    Per il resto... sembra che l'arte di creare questo genere di scompiglio sia l'unica cosa che i nostri 'dirigenti' sanno fare con professionalità, determinazione ed efficacia...
    Angelo

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  2. E' l'unica cosa che mi consola in quei momenti, e me la ripeto come un mantra!

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  3. Secondo me pensano che dovrei pagarli io per l'onore che mi fanno nel farmi lavorare per loro.

    Oggi la solita riunione delle 16.30 è andata avanti fino alle 17.50 (io ovviamente avevo chiuso le mie 8 ore alle 17.00), quando mi sono alzata ed ho educatamente detto "mi spiace, ma devo andare".
    Il capo mi ha guardato con aria infastidita e ha risposto acido: "Ma a noi non piace che tu debba andartene".

    Ormai siamo al plurale majestatis...

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  4. Egocentrici lo siamo tutti, chi più e chi meno, “noi” siamo la persona che prendiamo di più in considerazione.
    Il problema é che si dovrebbe rispettare l’egocentrismo degli altri, così non ci invaderemmo di egocentrismo l’un l’altro: é solo una questione di cultura ed educazione.
    Ma sono discorsi fuori moda, ormai si misura tutto in denaro, anche la quantità di rispetto da concedere agli altri.

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  5. Egocentrici lo siamo tutti, chi più chi meno, verissimo.
    Però la cosa non dovrebbe essere una scusante per atteggiamenti del tipo "ti pago uno stipendio, quindi sei MIO".
    Almeno credo.

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  6. ... e fai bene a crederlo. Vedi che c'entrano i soldi.

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Non voglio chiudere questo blog - spero di aver occasione per scrivere in futuro - ma chiudo temporaneamente i commenti, infestati dallo spam.

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