giovedì 25 giugno 2009

Etica quotidiana

Di norma sono contenta quando i controllori sul bus pescano qualche abusivo. Non è sadismo, ma la soddisfazione - spero legittima - di chi fa l'abbonamento, quindi il suo biglietto lo paga ogni giorno, e non sopporta i "furbi".

Ed è stato così anche stamattina, all'inizio, quando il controllore ha fulmineamente fermato una passeggera che cercava di timbrare solo dopo averlo visto salire a bordo.
Poi mi sono resa conto che la signora era straniera, forse dell'Est europeo. Anche il controllore l'ha capito e ha cominciato a dirle (peraltro abbastanza gentilmente) "Devi darmi un documento, o chiamo la polizia... Andiamo in questura e ti becchi una denuncia".
Lei allora ha cominciato a pregare: "No per favore... per favore...". Forse faceva un po' di scena (come fanno anche gli abusivi "nostrani"), forse aveva davvero paura della denuncia perchè clandestina. E forse faceva scena anche il controllore quando ha telefonato - secondo me per finta - alle forze dell'ordine.

Insomma, alla fine la signora ha pagato la multa cash: 50 euro + 80 cent, il prezzo del biglietto. Giusto: il biglietto va fatto, lo devono fare tutti, i ragazzini che vanno a scuola, i lavoratori, le badanti clandestine. Però mi è rimasto addosso il disagio di quella minaccia che sapeva un po' di ricatto... e di una multa onerosa per una persona che non guadagna molto e probabilmente quel poco lo manda alla famiglia.
Chissà qual è un comportamento etico, in casi come questo.

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