mercoledì 14 settembre 2011

Troppo controllo

Giornata frenetica sul lavoro oggi, per chiudere un progetto che avrebbe meritato tipo due mesi di ponzamenti, e che abbiamo dovuto tirare giù in due settimane. Scarse.
Io non è che sia stata coinvolta più di tanto, per la verità; diciamo che ho monitorato la situazione con una sorta di clinico distacco, pronta a intervenire a mo' di salvatrice della patria se mi rendo conto che il panico sta raggiungendo il livello di massima allerta.

(Il mio lavoro è bello perché nessuno sa che cosa io debba effettivamente fare.)

OK, sto esagerando con il sarcasmo. In realtà devo controllare che tutti si ricordino tutto e nessuno si dimentichi niente, soprattutto nei momenti di panico. Non è facile perché sono estremamente disordinata, ma dato che sono anche estremamente ansiosa controllo tutto almeno tre volte - le prime due per sicurezza, la terza perché non mi ricordo se ho controllato o no. E comunque, siamo tutti molto rigorosi (eufemismo per "paranoici") e quindi, di solito, riusciamo a prevenire le catastrofi.

Di solito. Oggi, invece, la catastrofe (relativa: non lavoro in un ospedale, per fortuna) è avvenuta, e quel che è peggio, per colpa mia.
(Colpa ovviamente prontamente ammessa e prontamente perdonata dalla mia fin troppo buona capa).
La cosa pazzesca è che ho sbagliato perché non ero sicura di un'informazione, così l'ho controllata. Non su Internet. Su un nostro documento. Che era sbagliato.
Se mi fossi fidata del mio istinto e non avessi controllato, non avrei sbagliato. Rabbia.


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