mercoledì 26 giugno 2013

Stand with Wendy

La senatrice Wendy Davis durante il suo discorso-fiume
Oggi che la politica provoca conati di vomito, e i politici peggio, è bello poter condividere una storia in cui un "rappresentante del popolo" rappresenta effettivamente il popolo, si batte per una giusta causa - e vince.
Ovviamente non è una storia italiana. Viene dagli USA, precisamente dal Texas.

Il Texas è notoriamente uno degli Stati più conservatori d'America, patria dei Bush, con Governatore repubblicano e Senato a maggioranza repubblicana. Orbene, il Senato ha votato ieri per una legge che, di fatto, avrebbe vietato l'aborto sul territorio dello Stato (Tanto per far capire il clima, prima del voto il Governatore Rick Perry aveva dichiarato che avrebbe firmato la legge nell'istante in cui gli fosse arrivata sulla scrivania).

La seduta del Senato (ripresa in livestreaming su YouTube) terminava a mezzanotte, e se il voto non si fosse tenuto entro quel termine la legge sarebbe stata automaticamente bocciata. Pertanto i democratici si sono mobilitati per allungare i termini (il nostro ostruzionismo, che in USA si chiama "filibustering") e una senatrice, Wendy Davis, ha parlato ininterrottamente per 12 ore e mezzo. Le norme americane lo consentono, purché l'oratore stia in piedi senza appoggiarsi a nulla e nessuno (da cui l'hashtag di Twitter #StandwithWendy), non faccia pause (nemmeno per andare in bagno) e resti in argomento. La Davis ha parlato armata di scarpe da tennis rosa e di centinaia di testimonianze che gli attivisti le hanno mandato via Internet. Alla fine, però, i repubblicani sono riusciti a trovare un pretesto per toglierle la parola.

Mancavano circa 20 minuti alla mezzanotte: gli attivisti pro-aborto hanno iniziato ad applaudire e gridare, in modo che il caos impedisse di aprire le votazioni. I repubblicani hanno votato lo stesso, ma la mezzanotte era passata da un minuto; allora, a quanto pare, hanno manipolato il sistema di registrazione elettronico, facendo risultare che il voto era avvenuto nei tempi. Ma i democratici sono riusciti a provare che c'era stata una manipolazione.

Stamattina la notizia, che ricevo via Tumblr "in anteprima" perché ancora non è stata ripresa dai nostri media: la votazione è stata invalidata, quindi la legge non è passata. Wendy Davis, e con lei tutte le donne texane, hanno vinto. Per altri due anni, almeno, l'aborto sarà ancora praticabile in Texas.

martedì 25 giugno 2013

Non so voi, ma io noto una qual certa contraddizione

Di tutta questa faccenda della condanna del Berlusca, che poi è una condanna in primo grado e quindi c'è tutto il tempo di ribaltarla in appello e/o di farla finire in prescrizione e/o di indultarla e/o di depenalizzare il reato, grazie al governo "di pacificazione nazionale" ( = inciucio, a meno che "pacificazione" non si riferisca ai toni da coma farmacologico con cui i quotidiani c.d. di sinistra stanno scrivendo dalla nascita del governo Letta in qua), di tutta questa faccenda, dicevo, la cosa che mi pare più squallida e che comunque mi fa più schifo è che i berluscones se ne vanno in giro a dire che si tratta "di un reato senza vittima".

Questo perché Ruby era consenziente.

Ma porca puttana (appunto), anche a voler lasciar perdere ogni altra considerazione del caso (te la fai con squadroni di puttane, te le porti nelle residenze ufficiali del Presidente del Consiglio, spacci balle alla polizia per toglierle dai guai, le fai eleggere e quindi le paghi con i soldi nostri, ci fai ridere dietro da tutto il mondo civile), ci sarebbe il piccolo particolare che la suddetta consenziente era pure MINORENNE.

E ci sarebbero anche un paio di piccolezze chiamate "etica" e "morale", ma immagino siano concetti decisamente troppo difficili per il Gasparri o la Santanché di turno. Gli stessi che fanno i Family Day e si oppongono all'adozione da parte delle coppie omosessuali perché "bisogna proteggere in primo luogo gli interessi dei bambini".

martedì 18 giugno 2013

Io mi faccio troppi problemi a.k.a. alla CIA sono tutti dilettanti

Sul lavoro mi occupo tangenzialmente delle newsletter aziendali. "Tangenzialmente" nel senso che ogni tanto mi chiedono di verificare/approfondire qualche aspetto, confidando nelle mie superiori conoscenze dei meandri del web (= www.google.com).

Ebbene, dato che sono ansiosa & non capisco una cippa di risvolti giuridico-amministrativi, nella costante angoscia di provocare inavvertitamente una causa MILIARDARIA ai danni della mia azienda mi faccio continue paranoie - tra le altre cose - sulla questione della privacy.

Poi capita di ricevere telefonate come quella di tre secondi fa. E lì capisco che 1) sono troppo coscienziosa,  2) viviamo in un mondo malato e 3) passerò tutta la giornata a riflettere sui vari risvolti di questa telefonata.

Era una tipa di una società di ICT consulting, o qualcosa del genere, si è qualificata troppo velocemente perché io recepissi e ritenessi l'informazione. Costei - che, NB, ha chiamato al mio numero INTERNO DIRETTO - ha dichiarato di chiamarmi per un'indagine avendo il mio nominativo come responsabile del sito web aziendale.
- No, si sbaglia, non sono io la responsabile.
- Ah no? Perché a me hanno dato il suo riferimento.
- Le hanno dato il riferimento sbagliato (caspio, lo saprò se sono responsabile di qualcosa o meno).
- Ah ecco, comunque posso chiederle di cosa si occupa?
- Scusi, ma posso a mia volta chiederle il perché di queste domande?
- E' per aggiornare le nostre anagrafiche, perché noi abbiamo il nome del vostro responsabile IT [e qui mi cita CORRETTAMENTE nome cognome e email del malcapitato], poi abbiamo il suo indirizzo mail [e qui mi cita il mio indirizzo mail, per fortuna errato] come membro del management aziendale.
- Ecco, e ha un'informazione errata perché io NON sono parte del management aziendale.
- Ah, e quindi non vuole dirmi di che cosa si occupa?
- Guardi, non mi occupo di IT e quindi non credo che le interessi sapere quali sono le mie mansioni.
- Ah ecco, allora la cancello dall'anagrafica...

La CIA spia le persone via social network ed è una cosa grave, OK, ma guardate che la CIA è IL MENO.

lunedì 17 giugno 2013

Generazione digitale

Ti rendi conto che forse questa faccenda del digitale ti ha preso un po' troppo la mano quando, in treno, ti viene un'idea folgorante per un post, ti disperi perché non hai a disposizione un PC o un tablet per annotartela, dibatti con te stessa se sia il caso di impazzire con la tastierina dello smartphone per scriverla lì, e in tutto ciò non ti sovviene che potresti tranquillamente usare carta e penna.

venerdì 7 giugno 2013

Parto plurigemellare?

Al lavoro faccio orario continuato, e di solito mi porto il pranzo da casa. Ogni tanto, però, cedo alla tentazione di un panificio vicino all'ufficio (rima), che fa degli ottimi rustici di carne.

Oggi, subito dopo di me, nel panificio è entrata una signora incinta, al 25° mese a giudicare dalle dimensioni della pancia. Talché, da quella gentildonna che sono, le ho offerto di passarmi davanti nella fila.
La signora mi ha cortesemente ringraziato, ed ha quindi proceduto ad ordinare:
- una torta di ricotta, INTERA
- due cornetti alla crema, due al cioccolato e uno vuoto
- due basi per la pizza ("ah no scusi, intendevo due confezioni da due")
- due rotoli di pastasfoglia ripieni di wurstel
- "basta così... Ma c'è la focaccia? Allora mezza ruota, me la taglia in tre pezzi? E anche un pezzo di quella senza pomodori."

Tempo totale, 10 minuti di orologio.
Io dovevo ordinare 2 rustici, ci ho messo 1 minuto e mezzo scarso.

Il posto in fila a donne incinte, vecchie paralitiche, mutilati di guerra etc. lo cedo sempre. Però mi aspetterei che, con altrettanta civiltà, in caso di operazioni monstre loro rifiutassero la gentilezza.

martedì 4 giugno 2013

Due pesi e due misure, a.k.a. no, non è la BBC

Sono senz'altro di parte. E lo metto qui, in epigrafe, in modo che non possiate dirmi poi, alla fine del post: "Eh vabbeh, ma tu sei di parte!"

Sono di parte perché alle ultime elezioni ho votato M5S: ennesimo voto della mia vita per i (presunti) meno peggio, fatto al grido di "Almeno questi le promesse che hanno fatto non hanno avuto ancora il tempo di non mantenerle!"

Sono relativamente di parte perché sono la prima a riconoscere gli errori di comunicazione, di strategia politica e anche solo di cattiva educazione che il M5S e Grillo hanno compiuto dal dopo-elezioni ad oggi.

Ma l'assedio mediatico che sta continuando, a reti unificate, contro i grillini mi pare ogni giorno più vergognoso. Ultima in ordine di tempo, ieri la Gruber su La7. A prescindere dal fatto che non mi pare professionale ridere e/o fare la faccia schifata di fronte a chi stai intervistando (Luigi Di Maio del M5S, per l'appunto), soprattutto se lo fai per nascondere il fatto che l'intervistato in questione ti sta mettendo sotto, ma poi perché la ficcante domanda "Le sembra giusto usare il turpiloquio nella comunicazione politica?" non l'hai fatta, a suo tempo, a Berlusconi, La Russa, Gasparri, Bossi & Co.? 

(Perdonatemi se torno per l'ennesima volta sull'argomento, ma la questione dell'imparzialità dell'informazione giornalistica mi sta molto a cuore)