martedì 30 settembre 2014

...e codice fiscale

Sono tempi durissimi per chi, come me, si picca di essere una purista della lingua:
  • io che anche ai tempi dell'università, quando prendevo appunti come un'ossessa ed ero a tanto così dall'aver sviluppato un mio personale sistema di stenografia per riuscire a registrare anche le virgole delle lezioni, e tutti i compagni di corso mi odiavano perché i miei appunti erano sì i più completi, ma anche i meno comprensibili (-/-> stava per "attraverso"), e anche allora mi rifiutavo strenuamente di scrivere "ke";
  • io che non ci sono SMS o tweet che tengano, "comunque" si scrive "comunque" e non "cmq";
  • io che so perfettamente cosa significa ASAP o FYI ma MI RIFIUTO di usarli (unica eccezione WTF, che mi sta inesplicabilmente simpatico).
Ebbene io, che oggi ho ricevuto una email chiusa da "CRD SLT" (sic in maiuscole), io so che abbiamo ormai toccato il fondo.

L'Impero è crollato. La civiltà si è dissolta. I barbari sono tra noi.

giovedì 25 settembre 2014

Truman c'est moi

Proprio quando avevo ceduto al fascino grottesco dei reality show, e mi ci stavo pure appassionando, ho realizzato con un sussulto che con ogni probabilità è tutta una montatura, dall'inizio alla fine, con andamento e vincitori preselezionati apposta per assicurare la maggiore audience possibile.

Bella intuizione, direte giustamente voi, proprio l'uovo di Colombo visto che i giochi televisivi sono truccati praticamente da quando hanno inventato il format (anzi, probabilmente il format è nato proprio truccato).

Ce lo so. La cosa, però, mi ha colpito e da giorni sto girando intorno a un paio di considerazioni. Da un lato, sono diventata così diffidente che non riesco ad avere fiducia nemmeno in una cosa così insulsa, e irrilevante, come un reality show. Dall'altro, i media ci hanno dimostrato così tante volte di essere faziosi, tendenziosi e manipolati da toglierci ogni fiducia anche in cose così insulse, e irrilevanti, come i reality show.

Non sono il tipo da avvitarmi continuamente negli stessi pensieri, ma questi mi hanno messo particolarmente a disagio, e non capivo neanche io perché. Ci sono arrivata mentre scrivevo questoo post.

E' perché la sensazione di vivere immersi in una realtà che potrebbe rivelarsi in larga parte costruita e falsa fa tanto, manco a dirlo, reality show.

lunedì 15 settembre 2014

Il Grande Equivoco (cit.)

E' una cosa che sicuramente è capitata più volte alle mie gentili lettrici.
E' capitata più volte anche a me (persino quando uscivo dagli scavi, tutta sudata stropicciata spettinata e sporca di terra, il che la dice lunga) e questo che racconto è solo l'ultimo episodio in ordine di tempo.

In breve, oggi alle 7.15 a.m. stavo camminando tranquillamente verso la stazione, per andare al lavoro, pensando ai fatti miei, quando un tizio appena uscito dal bar mi ha così apostrofato: "Amore mio! Che bella che sei."

Io, come sempre faccio, non gli ho dato retta, anzi ho fatto finta di non averlo né visto né sentito, e ho proseguito sulla mia strada senza voltarmi.
Ho fatto sempre così e ho sempre sbagliato, perché così facendo ho contribuito a perpetuare Il Grande Equivoco.

Quello che avrei dovuto e voluto fare (ma non ho fatto perché ai matti è sempre meglio non dar corda, soprattutto se si è da sole in una strada semideserta alle 7.15 del mattino) è fermarmi, fare inversione a U, piantarmi davanti al tizio e dirgli (a voce altissima, in modo da farmi sentire anche dai pochi passanti):

"Ce l'hai con me? Ci conosciamo? Ti rendi conto che sono le 7.15 del mattino e tu non trovi niente di meglio da fare che rompere le p***e alla gente che va a lavorare per i c***i suoi? Pensi che io non sappia per fatti miei di essere bella, e che ho bisogno di sentirmelo dire dal primo c******e che passa per strada alle 7.15 del mattino? [L'orario mi ha davvero colpito, NdA] Tu che cosa penseresti se un imbecille sconosciuto ti gridasse da una parte all'altra della strada "Amore mio, che bello che sei"? Che dovrei fare adesso secondo te, sentirmi lusingata, chiederti di sposarmi, che cosa? Fossi almeno bello e/o intelligente, invece sei un botolo idiota! Se hai problemi curati e/o fatti una sega ma non dare fastidio alla gente, c***o".

Un giorno lo farò e mi meneranno, già lo so.

giovedì 11 settembre 2014

Piove in Burundi

Non ho mai avuto paura dei temporali, anzi; mi piace stare a guardare la pioggia che cade. Pochi giorni fa dal terrazzo mi sono goduta uno splendido temporale sul mare: sulla mia testa non pioveva, ma in lontananza si vedevano dei meravigliosi fulmini che illuminavano i nuvoloni neri. Ho persino chiamato l'amore mio, perché vedesse anche lui.

Ieri notte, però, ho avuto paura. La pioggia era scrosciante, tipo cascata delle Marmore, ed è andata avanti per quasi un'ora; l'amore mio a un certo punto si è alzato e ha fatto il giro di tutta la casa, per essere sicuro che non stesse entrando acqua, mentre io sono rimasta sotto le lenzuola, al buio (era andata anche via la luce stradale, il che comunque avviene spessissimo qui da noi in Burundi, pioggia o no), a chiedermi cosa avrei potuto fare se avesse cominciato a piovermi nel letto. In tutto ciò tuoni e lampi si sprecavano e sembravano vicinissimi, come se il temporale fosse proprio sopra di noi stile nuvola di Fantozzi.

Poi all'improvviso il rubinetto si è chiuso e la pioggia è finita. Stamattina mi sono definitivamente tranquillizzata: a quanto pare non ci sono stati danni, a parte il prevedibile ritardo dei treni e l'altrettanto prevedibile incapacità del capostazione di farci sapere se, quando e come la circolazione si sarebbe ristabilita. 

Il che comunque avviene spessissimo, qui in Burundi, pioggia o no.

(L'autrice si scusa con il governo del Burundi dove, probabilmente, la luce elettrica non va via random e i treni sono puntualissimi)

mercoledì 10 settembre 2014

#noncelapossofare

Mi dicono che su Zzub gira l'hashtag #noncelapossofare. Lo trovo calzante come titolo di questo post.*

#noncelapossofare perché, per lavoro, sono in comunicazione con l'Archivio di Stato di Roma e con l'Archivio Centrale dello Stato che sono, ho appurato, due cose diverse ma non ho capito perché. A entrambi ho chiesto il permesso di pubblicare un'immagine da loro conservata, entrambi sono dovuti essere da me più volte sollecitati per una risposta; uno mi dà l'immagine gratis, ma vuole la richiesta fatta per iscritto con marca da bollo da 16,00 euro, mentre l'altro non vuole la marca da bollo, ma chiede il pagamento di 10,00.

Perché? Non lo so ma comunque #noncelapossofare.

[Siparietto bonus. L'impiegato: - Allora, la lettera di concessione è alla firma del dirigente. Io: - Ah bene, nel frattempo c'è qualche adempimento dovuto da parte nostra? L'impiegato: - Eh, me sa' proprio de sì.]

#noncelapossofare perché devo vendere la mia vecchia casa, ma prima devo riscattare la piena proprietà dal Comune. Anni fa la cosa si poteva fare pagando solo i diritti di segreteria, circa 500 euro, ma quando provai ad avviare la pratica scoprii che il Comune aveva perso un documento indispensabile (giuro, non sto scherzando) e non poteva ritrovarlo perché gli addetti non avevano a disposizione un'auto per andare in Archivio a cercarlo (giuro, non sto scherzando). Così non se ne fece nulla. Il documento è miracolosamente ricomparso oggi, dopo circa 4 anni (giuro, etc.); nel frattempo i regolamenti comunali sono cambiati e quindi per il riscatto della casa ho dovuto pagare circa 20.000 euro. E non posso ancora chiudere la pratica perché è stato eletto un nuovo sindaco, quindi i dirigenti devono aver rinnovata la loro delega a firmare atti ufficiali, quindi non posso fare il rogito.

* Se non sapete cosa sono Zzub e/o un hashtag andate su Google e scopritelo. Io non ho le forze di linkarveli perchè #noncelapossofare.

mercoledì 3 settembre 2014

Fulmini e saette

Che l'autunno sia già arrivato è una grandissima seccatura, come pure sono una grandissima seccatura i temporali improvvisi e violenti di questi giorni; ma lo spettacolo di ieri sera, con i nuvoloni sul mare squarciati dai lampi, è stato impagabile.

(E sopra di me un kantiano cielo stellato... Che bellezza.)