mercoledì 27 maggio 2015

E dire che sembrava tanto una persona perbene

Anni fa, quando ancora giocavo a fare l'archeologa, mi imbucai a un convegno internazionale. Sola e spaesata, non conoscendo nessuno mi appiccicai come una cozza a un architetto che scoprii provenire dal mio stesso paesello.
Di ritorno dal convegno, arricchita da questa nuova conoscenza (oltre che da due ottime bottiglie di vino graziosamente offerte a tutti i convegnisti dal sindaco del luogo in odor di rielezione, tutto il mondo è paese), continuai a frequentarla e insieme elaborammo un paio di progetti di collaborazione scientifica, poi purtroppo finiti nel nulla a parte qualche articolo presentato all'ennesimo convegno (questo, ahimé, privo di cadeau enogastronomico).

Per forza di cose con il tempo persi di vista il tizio, anche se il paesello è piccolo e quindi ogni tanto capitava di incontrarci, con annesso scambio di convenevoli ("come va, cosa stai facendo adesso, che progetti hai per il prossimo futuro, beh tanti auguri allora"), o di sentire voci sulla sua carriera.
Ad esempio, dopo qualche anno venni a sapere che era stato amenamente trombato in un concorso universitario, e me ne dispiacqui perché stimavo il soggetto e lo ritenevo persona pacata, competente e disponibile; gli ero grata, peraltro, della cortesia con cui mi aveva accolto all'epoca, anche se ero praticamente priva di esperienza e di credenziali (o almeno così mi giudicavo, si sa che in quanto ad autostima non sono seconda a nessuno).

Oggi, in maniera del tutto fortuita, scopro che ha partecipato all'ultima "manifestazione" delle sentinelle in piedi.
La stima nei suoi confronti è precipitata più in basso e più velocemente dei mercati dopo le ultime esternazioni del ministro delle finanze greco.

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